I visti per imprenditori sono cosi suddivisi: Commercio (E-1) e Investitori (E-2).
Sono tra i visti maggiormente richiesti e rientrano nella categoria “non-immigrant” per i
cittadini di un paese con il quale gli Stati Uniti mantengono un
trattato di amicizia, commercio, e navigazione, e che vogliono andare
negli Stati Uniti per esercitare un commercio significativo,
principalmente tra gli Stati Uniti e il paese del trattato (E-1); o
per sviluppare e dirigere le operazioni di un’impresa in cui il
richiedente ha investito o è in procinto di investire una notevole
quantità di capitale (E-2).
E`
necessario capire che “non immigrant” vuol dire che l`investitore
non ha intenzione di trasferirsi permanentemente e che quindi non
vuole immigrare. La logica dietro i visti E-1 e E-2 e` di facilitare
nonché migliorare l’interazione economica tra gli Stati Uniti ed
altri paesi. Quindi non sono stati concepiti come strumento per
cittadini stranieri per andare in pensione o semplicemente stabilirsi
negli Stati Uniti.
Quanto
bisogna investire? La legge degli
Stati Uniti (vedi paragrafo 101 (a) (15) (E) della Immigration and
Nationality Act) prevede espressamente che i titolari di visto E-1,
possono entrare negli Stati Uniti “esclusivamente per esercitare un
commercio considerevole” e per i titolari di visto E-2,
“esclusivamente per sviluppare e dirigere le attività di
un’impresa” in cui si è investito un ammontare “sostanziale”
e non marginale. Commercio considerevole e investimento sostanziale
non sono stati mai definiti dalla legge nello specifico. Tuttavia ci
sono fattori determinanti quali paese di origine e tipo di
attivita` che possono sicuramente avere un ruolo fondamentale.
Generalmente parlando, gli investimenti dovrebbero aggirarsi intorno
ai centomila dollari, ma sicuramente il valore cambia a seconda del
tipo di attivita` che l`investitore intende creare. Per esempio,
aprire un ristorante ha dei costi nettamente superiori ad un call
center o un ufficio consulenza. Un visto E-2 può essere
concesso anche un investimento relativamente basso, se si è in grado
di dimostrare che l'attività commerciale è fattibile e non genererà
solamente redditi minimi. Un azienda è definita "marginale"
se genera profitti che possono solo garantire il sostentamento
dell'investitore e della sua famiglia.
Durata:
i visti vengono rilasciati per la durata di cinque anni inizialmente
ma possono essere rinnovati o prorogati se l’investimento o il
commercio continua a soddisfare tutti i requisiti e i regolamenti
delle leggi sull’immigrazione degli Stati Uniti.
Investitori
e Dipendenti: Sia i proprietari che
i dipendenti di compagnie costituite secondo il trattato per
commercio e investimento ricevono la stessa tipologia di visto (E-1 o
E-2);
Cambiamento
di Status dagli Stati Uniti:
Se
un investitore fa richiesta del visto E-1 oppure E-2 negli Stati
Uniti con USCIS dovra` seguire lo stesso iter di tutti gli
investitori che fanno domanda per la prima volta. I cambiamenti di
status rimangono validi finchè il richiedente rimane negli Stati
Uniti. Una volta lasciati gli Stati Uniti, il richiedente dovrà
richiedere un visto presso l`ambasciata Americana per ritornare
negli USA e riprendere a lavorare per la propria compagnia. Il
cambiamento di status non garantisce il rilascio di un visto né
esonera l’investitore dalla normale procedura di richiesta.
Dipendenti:
Il
coniuge e i figli non sposati (sotto i 21 anni di età) di titolari
di visto per commercio o investimento, o di dipendenti di imprese
qualificate possono ricevere i visti E per accompagnare il coniuge o
genitore. Essi non sono tenuti ad avere la stessa nazionalità del
candidato principale. I coniugi possono lavorare negli Stati Uniti se
hanno ottenuto l’autorizzazione all’impiego dal Department of
Homeland Security. Possono richiedere questa autorizzazione dopo il
loro ingresso negli Stati Uniti. I figli a carico non possono
lavorare negli Stati Uniti, ma possono frequentare la scuola. Coniugi
di fatto e fidanzati non si qualificano per lo status di visto
derivativo.
Requisiti
visto per Commercio (E-1):
- Esiste un trattato con lo Stato contraente;
- Il richiedente deve essere cittadino del paese con il quale vige il trattato;
- Il commercio internazionale deve essere “sostanziale”; ci deve essere un volume considerevole e continuo di commercio;
- Il commercio deve essere principalmente tra gli Stati Uniti e il paese con il quale vige il trattato, nel senso che almeno il 50% del commercio internazionale della società coinvolta deve essere tra gli Stati Uniti e il paese di nazionalità del richiedente;
- Per commercio si intende lo scambio internazionale di merci, denaro, servizi, o tecnologia;
- Il richiedente deve essere titolare dell’azienda, avere un incarico manageriale o essere un impiegato chiave della stessa.
Il
termine “commercio” è definito per includere commercio di merci
e scambi di servizi e tecnologia. Questo include servizi bancari,
assicurazioni, trasporti, turismo, comunicazioni, informatica,
pubblicità, contabilità, progettazione e ingegneria, consulenza di
gestione, il trasferimento di tecnologia, e altri servizi misurabili
che possono essere oggetto di scambio.
Requisiti
Visto da Investitore (E-2):
- L’investitore (una persona fisica o giuridica) deve avere la cittadinanza di uno Stato con il quale vige un trattato commerciale con gli Stati Uniti;
- L’investimento deve essere cospicuo e sufficiente a garantire il buon funzionamento dell’impresa;
- L’investimento deve essere irrevocabile ed a rischio. I fondi o beni da investire devono essere stati impegnati per l’investimento e l’impegno deve essere reale e irrevocabile. Non sarà sufficiente la semplice intenzione di investire, quale il deposito di fondi in un conto bancario, che non comporta alcun impegno;
- L’investimento deve essere in una vera e propria attività d’impresa. Investimenti speculativi non saranno considerati;
- L’investimento non può essere marginale. Esso deve poter generare un reddito sufficiente per l’investitore e la sua famiglia, o deve contribuire in maniera significativa all’economia degli Stati Uniti;
- L’investitore deve avere il controllo dei fondi, e l’investimento deve essere a rischio nel senso commerciale. Al fine di misurare l’investimento, prestiti garantiti con le immobilizzazioni dell’impresa non sono conteggiati
Ringraziamo per questa guida Antonietta, avvocato professionista esperta in immigrazione e il suo staff, che ha creato e compilato l'intero articolo. Ecco i suoi contatti:
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