martedì 19 aprile 2016

Discorsi da bar... i miei pensieri...


"I giorni di inverno sono passati, sale la voglia di partire, l’estate ha da venire e un altro anno sta per finire."

Ancora una volta si va fare la stessa cosa.

Dopo cena al bar a scazzare e fare le solite cagate. Un occhiata alla televisione, solita solfa.

"Caffè?"
“Come lo vuole cavalliere”

dice da dietro il banco con aria sfottente il barista che sa le storie tutti.

Arrivano anche gli altri, Ci siamo dai, almeno si fa una partita al biliardo. Una sigaretta, l’odore di fumo, caffe e di pizzette bruciate.

Fuori tira la bora.  Ecco arrivare il resto del gruppo tirandosi dietro un rosario di parole scurrili per il freddo che ti fulmina i circuiti del cervello.

Dentro di te ti riprometti che sarà l' ultimo inverno.

"Qui non ci sto più".

Ne parli con il barista che è il più navigato di tutti, lui si che ha sentito le storie, le glorie e le miserie, Nessuno escluso, magari anche quelle del sacrestano.

Ti ascolta ma non ti dice cosa fare. Da buon psicologo lascia che sia tu a darti le risposte. Ti fa esempi e decanta la storia di viaggiatori partiti per ritrovare se stessi e persi nell’oblio.

Arriva all' improvviso l’ultima storia, quella che ti ha scosso.

Non ti aspettavi che dovesse essere cosi cruda la verità.

In fondo chi parte non si porta via molto anzi lascia molto. Lascia amici, conoscenti e anche quelli a cui non frega niente se sei vivo o meno.

Ti prepari e vai a vedere per i biglietti, destinazione, mare, sole tramonti ,mahi thai e belle donne.

Ma non sei ancora sicuro, vuoi ancora aspettare, ti rodi dentro, hai la voglia di farlo, ma ti manca il coraggio, il tuo migliore amico se almeno venisse anche lui sarebbe piu facile.

"Si, in due potrebbe essere piu’ facile."

Ne parli ma nella tua voce non  c’è convinzione, energia, certezza.

Ma come potrebbe essere diverso?.

Il sistema ci ha fregato, ci sta fregando e se non ci svegliamo ci continuerà a fregare.

Ti da abbastanza da stare bene, ma non troppo per fare niente, ne troppo poco per rivoltarti.

Non ti preoccupare il tuo dubbio e’ quello di tanti.

Il sistema che ti controlla in fondo sei tu, e solo tu puoi decidere se sciogliere le catene o rimanere

legato e passare un altro inverno.

Regina d'Inverno:

Sono arrivato in Canada i primi di aprile del 1998, fortuna mia avevo un fratello che mi ha ospitato.

Ho tergiversato per anni sul fatto se provare a fare questa scelta.

Tutte le volte c’era sempre qualcosa di imprescindibile a trattenermi.

Verso meta gennaio di quell’anno al ritorno dalla malattia il mio capo, mi chiama in disparate e mi dice, con tono un po dimesso:

”… sai… sei stato via per tanto tempo … eeee…. Noi abbiamo imparato a fare a meno di te”.

Gelo.

Me lo aspettavo e avrei voluto tanto farlo io, ma non ho mai avuto il coraggio. Ormai

da qualche anno stavo pensando di  provare una strada diversa. Appena il mix di rabbia, delusione,

rancore e gioia ha cominciato a fare reazione il gelo e’ diventato vapore. Non sapevo quale era il mio

stato d’animo esatto. Due minuti per ricompormi e la prima telefonato e’ all’amico sindacalista.

“Mai licenziarti, fatti sempre licenziare” è stato il suo consiglio, non prima di avermi avvisato dello stigma che porta quando un lavoratore è licenziato.

Beh, direi che io non avevo tante alternative. Con i sei mesi di disoccupazione e qualche risparmio potevo finalmente andare in Canada da mio fratello e fare il master in marketing.

Primavera

Bello tutto risolto pronto con il biglietto si parte. Finalmente la decisone è presa.

Il mio desiderio era fare il master e tornare in Italia, ma non e’ andata esattamente cosi.

Sono arrivato a semestre chiuso e quindi ho dovuto ripiegare a un corso di inglese in una scuola privata.

Da li una serie di coincidenze mi hanno portato a Houston dove mi hanno offerto un lavoro con tanto di ( glorioso ) visto, e ho trascorso cinque anni prima di accettare un altro lavoro a Miami.

Ed è qui che è arrivata l'Estate!

Non so se definirla fortuna o solamente congiunzione astrale, ma e’ anche vero che se vogliamo cambiare la nostra vita la fortuna dobbiamo sfidarla.

Poi tutto il resto sono solo discorsi da bar…

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Allan: “As a man Thinket”:

Uno dei capolavori della letteratura moderna in tema di riscoperta di se

stessi, delle proprie ragioni e motivazioni.

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